Formaggi in festa a Nebbiuno, mentre sta per entrare nel vivo la stagione dell’alpeggio con la salita di mandrie e greggi nelle “terre alte”.
Ad essere celebrata nella due-giorni (domani, sabato 17 e domenica 18 maggio) è, in particolare la toma: 27 le tipologie di formaggio che verranno proposte nella due-giorni, mentre nella giornata di domenica i produttori di Campagna Amica saranno presenti in piazza dove prenderanno parte una mostra mercato di prodotti locali.
La ‘Sagra della Toma’, giunta alla quarta edizione, è promossa dalla Nuova Pro Loco di Nebbiuno e si svolgerà con ogni condizione atmosferica.
“Nella tradizione casearia che dal Vergante sale fino alle cime ossolane, l’attività d’alpeggio è importante e, ancor oggi, continua una tradizione di grande importanza storica, sociale ed economica” sottolineano i vertici della Coldiretti interprovinciale.
E, certo, molti dei rinomati formaggi prodotti fra le alture dei laghi d’Orta e Maggiore e le cime ossolane di confine con la Svizzera – come, appunto, le tome - si devono proprio all’attività dell’alpeggio: la salita ai ‘pascoli alti’ storicamente passava attraverso varie fasi che si identificano con pascoli e strutture poste a diversa altezza sulla stessa montagna. L’alpeggio ricomprende nelle nostre province sia le mandrie bovine che le greggi ovicaprine e interessa sul territorio un’ampia fascia che parte dall’Alpe Mottarone, alle cui pendici si trovano le terre del Vergante e del Cusio e, attraverso le cime di Valle Strona, Val Grande e Ossola, giunge sino ai confini con la Svizzera.
Storicamente, proprio il mantenimento delle vie che portano agli alpeggi ossolani ha avuto grande importanza storica, sia per i collegamenti con la Svizzera e il Centro Europa, sia per l’economia domestica delle imprese a conduzione familiare, la cui vita era regolata dai ritmi e dalle esigenze dell’attività d’alpeggio.
Sulle Alpi, infatti, la produzione di latte e di formaggio ha sempre avuto un ruolo di primo piano sotto l’aspetto socio-economico: anticamente, addirittura, era d’uso dedicare addirittura una forma di formaggio ad ogni nuovo nato.
La toma è un formaggio fortemente distintivo della tradizione gastronomica delle ‘terre alte’ di Novarese e Vco, oltrechè dell’intero Piemonte: il sapore, sempre gradevole, si fa più intenso con il progredire della stagionatura, così come il colore, che va dal paglierino carico a più marcate gradazioni: l’enogastronomia locale la esalta in ricette molteplici, particolarmente riuscito è il ‘matrimonio’ col riso della pianura novarese, con gli gnocchi ossolani di castagne o con le polente di mais.
Nel ‘carrello dei formaggi’ trova ideale abbinamento con il miele millefiori (se più fresca) o con quello d’acacia/robinia (se di media stagionatura).
