25 Marzo 2021
Bene piano per rilancio dei piccoli borghi

“È un buon inizio per programmare il futuro dell’Italia post – Covid quello di disporre di 1,65 miliardi di euro per il rilancio di piccoli borghi abbandonati, utile anche a salvare l’immenso patrimonio edilizio rurale italiano composto da 2 milioni di edifici”. È il commento, positivo, del presidente di Coldiretti Novara-Vco Sara Baudo, al piano proposto dal ministro della Cultura, Dario Franceschini, per rispondere ai cambiamenti strutturali provocati dalla pandemia nei comportamenti degli italiani. “L’emergenza ha cambiato le abitudini sociali e lavorative degli italiani che sono tornati a guardare le campagne fuori dalle città, non solo come meta per gite fuori porta ma come scelta di vita e di lavoro, posti sicuri e salubri dove si possono avere spazi abitativi più ampi”.

“Incentivare il recupero e la custodia di questi borghi è anche un’occasione per alleggerire la pressione demografica sui grandi centri urbani, senza un ulteriore consumo di suolo e il rischio di cementificazione. Lo stanziamento di fondi destinati anche per il recupero degli edifici rurali, dai casali ai depositi, dai rustici alle stalle dismesse non rappresenta solo la possibilità di salvare un immenso patrimonio edilizio, ma anche un’occasione importante per recuperare fabbricati spesso abbandonati e salvare l’architettura rurale che dà forma al paesaggio ed esprime l’identità dei luoghi. Un’opportunità per rivitalizzare le aree interne della nostra regione, valorizzando l’identità territoriale e i sistemi produttivi locali. Il Piemonte è la regione che ha il maggior numero di piccoli comuni: ne conta 1.046, cioè il 18,99% del totale nazionale, di cui poco meno di 300 si trovano tra le province di Novara, del Vco, di Vercelli e di Biella. L’incentivo al recupero e al collegamento dei borghi deve passare anche dai servizi, ed è finalmente necessario superare i ritardi sulle infrastrutture telematiche nei Comuni isolati o con connessioni internet troppo lente: certamente questo sarà una spinta per far esplodere le enormi risorse che il territorio può offrire”.

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