28 Novembre 2011
AL VIA NELLE DUE PROVINCE LA MOBILITAZIONE IN DIFESA DEI PRODOTTI TIPICI E TUTELATI DEL TERRITORIO

  Una Mobilitazione contro i “falsi made in Italy” finanziati dallo Stato: dopo aver denunciato nelle più alte sedi istituzionali il cosiddetto “scandalo Simest” (Simest è la spa controllata dal ministero dello Sviluppo Economico che - come si è scoperto -  promuoveva le vendite all’estero di bresaole uruguayane ed altri salumi di memoria nazionale, ma tutti prodotti negli Stati Uniti), Coldiretti scende in campo per difendere i prodotti agroalimentari del Novarese e Vco.
L’iniziativa parte dalla riunione comprensoriale svoltasi ieri ad Armeno ed alla quale  hanno partecipato tutte le rappresentanze degli imprenditori agricoli Coldiretti del Cusio-Mottarone, oltre ai sindaci di Armeno (Pietro Fortis), Quarna Sotto (Matteo Ceresa), Ameno (Micaela Gerardi) e al vicesindaco di Sillavengo (Bruno Locatelli). A sottolineare l’importanza dell’incontro, anche la presenza dell’assessore all’agricoltura della Comunità Montana dei Due Laghi, Cusio Mottarone e Valstrona.
“Una battaglia in difesa di Gorgonzola, Taleggio, della Docg Ghemme, dei vini Doc delle Colline Novaresi e delle Valli Ossolane, della Toma Piemontese e degli altri prodotti tipici e tutelati” sottolinea il direttore della Federazione interprovinciale Gian Carlo Ramella, presente all’incontro di Armeno insieme a Paolo Rovellotti - nel duplice ruolo istituzionale di presidente Coldiretti Piemonte e Novara Vco e presidente della Camera di Commercio Novarese, al presidente del Consorzio Agrario di Novara Vco Giuseppe Locatelli e al presidente della Federpensionati Coldiretti interprovinciale Emilio Simonelli.
“Dopo aver portato alla Camera dei Deputati il “caso Simest”, Coldiretti attua ora una Mobilitazione capillare sul territorio, alla quale le due province di Novara e Vco daranno un contributo fondamentale.
E ciò grazie all’ampiezza del nostro paniere agroalimentare, la presenza di prodotti tutelati ed altri che sono comunque riconosciuti come tipici a livello piemontese”.
Il riferimento del direttore Ramella è ai cosiddetti Pat, Prodotti Agroalimentari Tradizionali censiti ai sensi dell'art. 8 del Decreto Legislativo 173/98), di cui fanno parte anche il Burro d'alpeggio, il Bettelmatt,  le Tome vaccine e caprine, il salame della Duja, il Fidighin e la Mortadella di Fegato d’Orta, il Prosciutto della Val Vigezzo, il Salame e i Ciccioli d’Oca e tante altre specialità che caratterizzano le produzioni delle nostre province.
Ma come si articola la Mobilitazione? “Innanzitutto – spiega Ramella – attraverso una condivisione del problema con gli enti locali del territorio, in particolare con le due Province, i Comuni, le Comunità Montane, le due Camere di Commercio e i Consorzi di Tutela: agli enti amministrativi verrà inoltrata la proposta di inserire all’ordine del giorno la discussione e l’appoggio dell’azione di Coldiretti a tutela del vero Made in Italy agroalimentare, nonché una proposta di delibera per sostenere l’azione stessa.
Ma siamo pronti a scendere anche in strada con i cittadini, a fare azione di promozione dei nostri prodotti agroalimentari che, oltre ad identificare un territorio e la sua storia, siamo convinti possano essere un volano economico utile a creare una ripresa territoriale e nuovi posti di lavoro. Ovviamente, tutto in prospettiva. Ma in tempi di crisi come gli attuali, davvero non è poco…”.

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