Da Cameri a Momo, da Granozzo con Monticello a Novara, e ancora su fino alle colline e alle montagne: tantissimi i borghi rurali che oggi hanno festeggiato Sant’Antonio Abate con gli imprenditori agricoli di Coldiretti, presenti con i loro mezzi agricoli alle innumerevoli celebrazioni del patrono dell’agricoltura e degli animali.
In diversi Comuni delle due province, Sant’Antonio Abate è addirittura patrono, come a Castelletto Sopra Ticino, Calasca Castiglione, Cursolo, San Bernardino Verbano e Toceno, mentre a Lesa è dedicata al santo la chiesa in frazione Solcio; in altri sono radicati i riti dei falò (come a Trecate), della distribuzione del pane (Oleggio, Galliate, Barengo e Caltignaga), della benedizione del sale e delle campanelle (Madonna del Sasso).
L’uso di accendere grandi falò nel giorno dedicato a Sant’Antonio era radicata, un tempo, in tutti i borghi e nelle cascine più grandi: anche nelle fattorie, infatti, in quel giorno di pausa dai lavori di preparazione dei campi era festa grande: al mattino passava il parroco a benedire lavoratori, stalla e animali, poi si faceva festa e si preparava alla sera l’accensione del fuoco.
LE CELEBRAZIONI OGGI SUL TERRITORIO
Una giornata iniziata di buon mattino, dunque: molto partecipata è stata la celebrazione eucaristica a Cameri, con una ventina di trattori che hanno raggiunto in corteo il sagrato della chiesa parrocchiale, attesi dalle autorità, dal parroco don Massimo Martinoli, dal presidente della Coldiretti interprovinciale Sara Baudo e dal presidente della sezione Coldiretti Mario Diana.
Molto partecipata anche la Messa al Torrion Quartara celebrata da don Franco Finocchio: qui, al termine il presidente della Federpensionati Coldiretti Emilio Simonelli ha accolto sul sagrato antistante la parrocchiale i piccoli alunni della Scuola per l’Infanzia della frazione novarese, rimasti incantati dai trattori tutti imbandierati.
Il parroco di Granozzo con Monticello don Mauro Pozzi ha invece guidato la tradizionale processione della statua lignea di Sant’Antonio Abate che ha attraversato, con i trattori, le campagne fra i due borghi rurali che formano il Comune. Un percorso che si ripete ogni anno a itinerario alternato: oggi la statua è stata riposizionata in chiesa a Granozzo, dove resterà fino al 17 gennaio 2019. In molti anche a Momo: anche qui la benedizione dei trattori alla presenza del presidente di sezione Coldiretti Enrico Ferrari e del segretario di zona Aldo Isotta. Il calendario delle celebrazioni dedicate a Sant’Antonio si chiude domenica 21 alla chiesa della Bicocca di Novara.
LA ‘PEZZATA ROSSA’ E GLI ANIMALI IN PIAZZA SAN PIETRO A ROMA
Intanto, gli animali della fattoria hanno raggiunto anche la capitale. In particolare, Coldiretti ha portato a Piazza San Pietro a Roma una “delegazione” dei cavalli, muli, capre e asini salvati nelle aree colpite dal sisma per la tradizionale benedizione: tra essi, anche la ‘pezzata rossa’, razza tipica delle nostre zone alpine. “La festa di Sant’Antonio Abate è un momento importante per le nostre imprese agricole – commenta il presidente Baudo – ma anche un’occasione per ricordare il valore della biodiversità, la cui difesa non ha solo un valore naturalistico ma è anche il vero valore aggiunto delle produzioni agricole Made in Italy. Investire sulla distintività è una condizione necessaria per le imprese agricole di distinguersi in termini di qualità delle produzioni ed affrontare i mercati, difendendo e creando sistemi economici locali attorno al valore dell’agroalimentare”.
