Dalla rara bresaola della Val d’Ossola alle mortadelle di fegato, al ‘violino’ ai graton d’oca: o, passando ai formaggi, il pregiato Bettelmatt, i caprini della Val Vigezzo; e ancora il Pane di San Gaudenzio: solo alcuni esempi delle ‘bandiere del gusto’ made in Novara-Vco presentate nei giorni scorsi a Roma e che – come sottolinea il presidente interprovinciale di Coldiretti Sara Baudo – “rappresentano il frutto del lavoro di intere generazioni di agricoltori impegnati a difendere nel tempo la biodiversità sul territorio e le tradizioni alimentari”.
Il Piemonte conta 337 specialità tra cui 97 tipi diversi di pane, pasta fresca, biscotti e dolci, 94 verdure fresche e lavorate, 67 carni fresche e insaccati di diverso genere, 51 formaggi, 11 prodotti di origine animale (miele, lattiero-caseari escluso il burro, ecc.), 8 bevande analcoliche, distillati e liquori, 5 condimenti, 3 preparazioni di pesci, molluschi, crostacei: una parte importante delle oltre cinquemila (più precisamente, il numero-record di quest’anno è 5056) “Bandiere del gusto” Made in Italy.
Nell’anno del cibo italiano nel mondo, Coldiretti ha presentato la classifica dei primati enogastronomici con l’assegnazione delle “Bandiere del gusto 2018” e la più ricca esposizione della variegata offerta delle località turistiche nazionali durante quest’estate.
Le “bandiere” sono assegnate alle specialità censite dalle regioni, ottenute sul territorio nazionale secondo regole tradizionali protratte nel tempo per almeno 25 anni.
“La biodiversità agroalimentare si configura come un autentico patrimonio culturale e bene comune per l’intera collettività che la nostra regione può oggi offrire con orgoglio sul palcoscenico mondiale. I prodotti tipici, oltretutto, vengono acquistati come souvenir dal 42% degli italiani in vacanza: questo grazie al fatto che il nostro Paese può contare primati nella qualità, nella sostenibilità ambientale e nella sicurezza della propria produzione agroalimentare” sottolinea il presidente Baudo.
“Dobbiamo perseguire un nuovo modello di sviluppo che trae nutrimento dai punti di forza che sono il nostro patrimonio storico ed artistico, il paesaggio ed, ovviamente, il cibo. D’altronde la nostra agricoltura è la più green d’Europa e può contare, per quanto riguarda il Piemonte, oltre che sulle 337 bandiere del gusto, su 14 Dop, 9 Igp, 18 Docg e 42 Doc”.
