12 Aprile 2017
VINO

“Nelle nostre province il vino non è solo un comparto strategico per l’export agricolo e l’economia rurale: è la scommessa vincente di generazioni di viticoltori che hanno saputo mantenere, innovare e diffondere una ‘cultura’ del vino che, nella terra del nord Piemonte, assume caratteri di vera unicità”.
Così Sara Baudo, presidente di Coldiretti Novara Vco, a proposito del successo che le imprese vinicole del Novarese e del Vco hanno riscontrato in occasione di Vinitaly, giunto con la giornata di oggi alle ultime battute.
Tempo di bilanci. Positivi in termini di partecipazione (decine le imprese del territorio presenti a Verona, sia nello spazio dedicato al Piemonte, sia con i propri stand) e di contatti con un mercato internazionale che, quest’anno, ha visto nella kermesse un’imponente presenza di buyer stranieri.
“C’è interesse per i nostri vini, e questo è importante per costruire un sistema di sinergie più complesso, che abbraccia tutte le produzioni d’eccellenza dei nostri territori, dal riso della Bassa ai formaggi che si producono dalla pianura alle più alte vette alpine: un marketing territoriale che può generare interesse, appeal, mercato e turismo”.

Innovazione e tradizione marciano di pari passo: molte cantine del Novarese e del Vco negli ultimi anni hanno vissuto un passaggio di testimone tra generazioni, “e oggi sono in mano a molti giovani e a molte donne imprenditrici: anche questo è un segno di novità, che si lega però alla volontà di trasmettere quella lunga “storia di vite e di vino” che racconta la terra delle Colline Novaresi e delle Valli Ossolane: terre dove il Nebbiolo è presente ormai da millenni e dove altre uve autoctone – come Vespolina, Bonarda, Croatina ed Erbaluce, cui si affianca in Ossola il Prunent – contribuiscono a creare perfetti equilibri e sinergie”.

La viticoltura in provincia di Novara conta oltre 560 ettari di superficie, a cui vanno aggiunti i circa 40 dell’Ossola: mediamente, la produzione totale, negli ultimi anni ha superato mediamente i 34.000 e i 2.570 quintali. Il sesto censimento generale dell’agricoltura rilevava nel 2010 466 aziende con superfici vitate in provincia di Novara e 143 nella provincia del Vco: territori che generano etichette di assoluto prestigio, come la Docg Ghemme e le doc Fara, Sizzano, Boca, Colline Novaresi e, nella provincia azzurra, il Valli Ossolane.
Una parte di rilievo in una regione che continua a raccontare grandi esperienze in tema di viticoltura ed enologia, con grande riscontro a livello internazionale: in particolare il mercato statunitense assorbe il 35% dell’export di vino piemontese e le esportazioni negli USA hanno raggiunto i 200 milioni di euro: preoccupano, di conseguenza, le misure neoprotezionistiche del presidente degli Stati Uniti Donald Trump per favorire la produzione in terra americana che dopo una crescita tumultuosa ha raggiunto una produzione di 22,5 milioni di ettolitri collocandosi al quarto posto dopo Italia, Francia e Spagna.
Ma gli Usa – precisa la Coldiretti - hanno conquistato nel 2016 il primato mondiale nei consumi di vino con 30,1 milioni di ettolitri con l’Italia che è il primo fornitore e realizza ben un quarto (24%) del fatturato all’estero proprio sul mercato americano.

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