24 Luglio 2017
TERRITORIO

Da una parte un’agricoltura giovane, che sa fare innovazione e dà prospettive di sviluppo al territorio: il futuro. Dall’altra, la minaccia di una realtà impattante come i pozzi di petrolio che a breve potrebbero sconvolgere un’intera area a grande vocazione agricola come le campagna dell’Est Sesia che hanno al centro Carpignano Sesia.
“Una convivenza difficile, se non impossibile” dice Sara Baudo, presidente della Coldiretti interprovinciale di Novara-Vco “e una minaccia reale soprattutto per i giovani che oggi vogliono impegnarsi ed investire in agricoltura". Infatti, nonostante molteplici opposizioni, non ultimo il parere negativo della Regione, il Ministero dell’ambiente di concerto con il Ministero dei Beni e Attività Culturali ha decretato “la compatibilità ambientale del progetto di perforazione di un pozzo esplorativo denominato ‘Carpignano Sesia 1dir’”, contemplato nel permesso di ricerca di idrocarburi liquidi e gassosi ‘Carisio’", sito appunto nel comune di Carpignano.

A Sillavengo, un tiro di voce da Carpignano, c’è l’azienda agricola ‘Valsesia’ che opera da tre generazioni e alleva suini con cui vengono prodotti carni e salumi di apprezzata qualità: tre generazioni, appunto, dal nonno Flavio a Gianluca Bergamaschi che proprio le scorse settimane è stato premiato come finalista agli Oscar Green regionali di Coldiretti Giovani Impresa (che valorizzano, appunto, le imprese condotte da giovani agricoltori improntate all’innovazione) con una menzione speciale nella categoria ‘We Green”: “L’agricoltura è vitale per queste terre  - dice Gianluca Bergamaschi - e su di essa è possibile costruire un futuro diverso, dove il rispetto per il territorio si coniuga alle potenzialità di un settore in grado di generare volano economico e occupazionale. Anche sotto il profilo energetico: fa rabbia sentir parlare di pozzi di petrolio quando le energie rinnovabili sono oggi una realtà a portata di mano, rispettosa di ambiente e territorio.
L’esempio viene dai fatti: la nostra azienda ha infatti sviluppato un impianto di biogas dove utilizza i liquami generati per produrre energia elettrica e termica. L’impianto è alimentato dai liquami del  nostro allevamento, che vengono così valorizzati e da cui, a fine ciclo, si ricava un ottimo fertilizzante agricolo. Nulla si spreca, nulla inquina, tutto viene utilizzato nel rispetto dell’ambiente.
E questo è solo un esempio che indica la strada genuina da percorrere per lo sviluppo energetico del futuro: le energie rinnovabili, infatti, sono molteplici e rappresentano un futuro sostenibile e davvero a portata di mano. Che va incentivato”.

“Da sempre Coldiretti è schierata per la tutela del territorio, per la salute dei cittadini e per la qualità delle produzioni agricole” rimarca il presidente Baudo. “In quell’area le produzioni agricole e agroalimentari di qualità sono molteplici, e vanno dalla filiera zootecnica, compresa la produzione di cereali, alle colture a vite nell’area delle Colline Novaresi, alle prime risaie che digradano verso la Bassa. La stessa deliberazione della Regione Piemonte motivava la posizione di contrarietà al progetto, in particolare richiamando le potenziali ricadute sull’assetto socio-economico di un territorio particolarmente vocato alle produzioni agroalimentari e vitivinicole di pregio e, in generale, caratterizzato dal valore del contesto ambientale e naturale. Com’è possibile coniugare i rischi connessi alla perforazione di pozzi petroliferi con la ‘voglia di futuro’ e di fare impresa dei giovani imprenditori agricoli? Il rischio è quello di vanificare tutti gli sforzi in essere che essi fanno per creare un futuro vincente e sostenibile. La vera sfida sta in un’innovazione tecnologica che, nel contempo, preservi i territori e le popolazioni che vi risiedono, creando posti di lavoro attraverso manodopera altamente qualificata, che attragga realmente i nostri giovani”.

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