L’antica tradizione agricola che accompagna da sempre la festa di San Giulio alla Badia di Dulzago in Bellinzago Novarese è cresciuta, negli anni, coinvolgendo l’intera società civile.
A San Giulio è dedicata anche la chiesa della Badia di Dulzago, nel comune di Bellinzago, uno dei luoghi che per primi videro l’introduzione della risicoltura nel Novarese, molti secoli fa.
Ancor oggi, nella fascia tra la Badia di Dulzago e Barengo si ha il limite nord delle terre coltivate a riso nel Novarese: la frazione, infatti, si trova sui primi pendii delle colline moreniche della vallata del Terdoppio, al limitare della pianura risicola novarese.
Qui ieri, come ogni 31 gennaio, si è celebrata la festa patronale di San Giulio, con la messa concelebrata dal vicario Gianfermo Nicolini e da padre Mario Airoldi, storica memoria di questa giornata, cui è seguita la tradizionale fagiolata.
Importante la presenza delle istituzioni insieme a Coldiretti, in particolare dell’onorevole Giovanni Falcone, intervenuto insieme al presidente di sezione e al direttore della federazione interprovinciale dell’organizzazione agricola, Sergio Rossi e Gian Carlo Ramella.
Presenti fra le autorità anche il sindaco di Bellinzago Giovanni Delconti, il comandante dei Carabinieri di Oleggio, mar. Alessandro Piacenti e la presidente dell’Atl Maria Rosa Fagnoni.
“Importante la presenza degli imprenditori agricoli, che da sempre sovrintendono alla preparazione e alla distribuzione della ‘fagiolata’ testimoniare la grande tradizione rurale della Badia. Tra essi, gli storici Claudio Brusati, Massimo Brusati, Giuliano Rossi e Antonio Giarda che anche quest’anno hanno collaborato attivamente alla realizzazione della fagiolata, impersonando anche i monaci della preesistente, antica abbazia: gli stessi monaci che, in tempi lontanissimi, introdussero la risicoltura in queste zone” commenta Sergio Rossi.
“La Badia di Dulzago, infatti, sorge in una zona ricca di acque e fontanili, caratteristica forse da cui nacque la derivazione etimologica del borgo, da "dulcis acquae". Ancor oggi, qui, l’agricoltura è fortemente identitaria e sa ‘comunicare’ il territorio grazie presenza delle nostre imprese agricole del circuito di Campagna Amica e, in particolare, al ‘Punto’ di vendita diretta dell’azienda di Franco Apostolo, offre oggi ai numerosi turisti che visitano la Badia la possibilità di degustare e acquistare i prodotti tipici dell’agricoltura che la distingue: un bell’esempio di marketing territoriale in cui turismo e agricoltura sanno marciare insieme”.
La Badia (o Abbazia) di Dulzago fu fondata dai canonici regolari, fedeli alla regola di Sant’Agostino, all'inizio del XII secolo come luogo di culto religioso. Nel corso del medioevo svolse importanti funzioni spirituali nei confronti degli abitanti del territorio: lo Badia di Dulzago è oggi una delle realtà che possono fregiarsi dell’insegna ‘Meraviglia Italiana’, individuate tra siti paesaggistici, beni culturali, manifestazioni di tradizione culturale.
Ieri è stata imponente anche la celebrazione dedicata a San Giulio sull’isola al centro del lago d’Orta, con la Messa celebrata dal vescovo mons. Franco Giulio Brambilla, e la consuetudine rurale dell’incanto dell’agnello, a seguito dei Vespri.
