“Abbiamo la fiducia dei consumatori, che ci riconoscono come garanti, in primis della sicurezza alimentare, di ciò che mangiano loro e i loro figli. Abbiamo il ruolo, di grande responsabilità, che ci porta a rappresentare la maggioranza imprese agricole ad ogni livello, partendo proprio dalle nostre province di Novara Vco. Veniamo da un anno impegnativo: di battaglie, di iniziative, di sviluppo, ma anche dell’avventura di Expo, che rimarrà unica nella storia, nostra e del nostro Paese”.
Così Federico Boieri, presidente della Coldiretti interprovinciale, ha aperto questa mattina (28 maggio, presso il Castello di Sillavengo) l’Assemblea di Coldiretti Novara Vco: ampio il confronto con la platea, numerosa e rappresentativa dell’intero territorio. Con lui il direttore Maria Lucia Benedetti, che ha introdotto il video riassuntivo delle principali tappe negli ultimi 12 mesi.
“Il 2015 ha marcato l’inizio dell’anno del latte, che ci ha portati a scendere più volte a difendere il presente e il futuro delle nostre stalle. E’ una battaglia che non è finita e, anzi, martedì prossimo, 31 maggio, migliaia di allevatori della Coldiretti con i trattori lasceranno le campagne per difendere il lavoro, gli animali, le stalle, i prati ed i pascoli custoditi da generazioni per la Giornata nazionale del latte italiano alla Fiera Milano Congressi alla quale interverrà il premier Matteo Renzi”.
L’obiettivo è quello di affrontare con strumenti concreti una crisi senza precedenti che ha provocato una strage delle stalle italiane e mette a rischio un sistema fatto di animali, di prati per il foraggio, di formaggi tipici e soprattutto decine di migliaia di persone impegnate a combattere lo spopolamento e il degrado in aree difficili, spesso da intere generazioni.
Il presidente ha poi affrontato il tema, complesso, del Psr (Piano di Sviluppo Rurale) del Piemonte: “Già con l’apertura dei primi bandi, anche le imprese agricole si sono rese conto dei suoi limiti. L’azione di Coldiretti su questo è incisiva e continua: occorre che le correzioni siano fatte bene e in tempi rapidi per consentire alle imprese stesse di accedere in modo ottimale ai fondi delle misure. Il Psr deve essere uno strumento di sviluppo, non di mero sostegno: occorre garantire operatività quelle imprese che sul territorio ci sono e se ne prendono cura. Nella nostra Regione attendono ancora il pagamento della Pac 2015 2500 imprese che insistono nelle zone montane e che hanno richiesto i contributi per circa 70 mila ettari. Gli imprenditori attendono un importo complessivo pari a 25 milioni di euro che includono sia il pagamento base sia il greening. Non è, quindi, più possibile temporeggiare, anzi bisogna tralasciare le problematiche di mero carattere burocratico ed informatico che stanno mettendo a rischio la sopravvivenza di molte realtà imprenditoriali”.
“Le normative, di ogni livello, possono e devono essere migliorate e debbono essere funzionali alle reali esigenze di imprese e consumatori: molto resta da fare, sul fronte del latte come quello del riso, due settori strategici per il territorio accomunati dalla concorrenza straniera e dall’assenza dell’etichettatura obbligatoria d’origine, lo strumento che consentirebbe al consumatore di conoscere la provenienza di ciò che porta in tavola e arginare, di conseguenza, i numeri abnormi delle importazioni estere, che stanno uccidendo la nostra agricoltura”.
L’assemblea si è conclusa con l’approvazione dei bilanci, consuntivo e di previsione.
