Arriva anche nelle nostre province la caciotta solidale ‘salva stalle’, fatta con il latte raccolto negli allevamenti terremotati del Centro Italia per sostenere la ripresa delle attività e la ricostruzione. L’intero incasso della vendita sarà devoluto alle aziende agricole danneggiate dal sisma.
La caciotta della solidarietà, riconoscibile dalla speciale etichetta “Aiutaci ad aiutarli”, pesa 1,3 chili e sarà venduta al prezzo di 10 euro: sarà disponibile presso due punti vendita di Campagna Amica sul territorio, l’azienda agricola ‘Valsesia’ della famiglia Bergamaschi a Sillavengo e l’azienda agricola ‘Apostolo’ presso la Badia di Dulzago, comune di Bellinzago.
“Far vivere le stalle – spiegano Federico Boieri e Maria Lucia Benedetti presidente e direttore di Coldiretti Novara Vco – significa far ripartire l’economia e l’occupazione e contrastare l’abbandono in un territorio dove l'agricoltura è fondamentale”.
L’obiettivo dell’iniziativa è fermare l’abbandono delle aree terremotate con il lavoro per la popolazione, che nelle campagne significa soprattutto salvare le stalle. Il tutto grazie a una rete di solidarietà coordinata dalla Coldiretti con la collaborazione della cooperativa Grifo latte che nonostante le difficoltà ha garantito continuità nel ritiro e nella trasformazione del latte mentre l’Associazione Italiana Allevatori (AIA) sulla base delle richieste ha consegnato carrelli per la mungitura e generatori di corrente e i Consorzi Agrari d’Italia (CAI) sono impegnati a fornire cibo per l’alimentazione degli animali.
Inoltre è stato aperto uno specifico conto corrente denominato “COLDIRETTI PRO-TERREMOTATI” (IBAN: IT 74 N 05704 03200 000000127000) dove indirizzare la raccolta di fondi, per consentire ad agricoltori, cittadini, strutture economiche e cooperative lungo tutta la Penisola di collaborare in questa azione di solidarietà.
Sono quasi mille le aziende agricole delle campagne terremotate dove si sono verificati danni strutturali alle case, alle stalle e ai fabbricati rurali ma anche perdite di mercato per la difficile collocazione del prodotto, costi aggiuntivi per la sistemazione degli animali sfollati con seimila pecore e mucche presenti nella zona ora anche colpita dal maltempo fino al crollo delle presenze negli agriturismi per la paura del sisma.
Il dato è confermato dal monitoraggio realizzato dalla Coldiretti in occasione degli incontri sull’emergenza terremoto che ha interessato un area dove sono presenti quasi mille aziende agricole ed allevamenti tra le campagne del Lazio, dell’Umbria e delle Marche. Lo stress provocato dalle scosse ha causato un crollo della produzione di latte. Non solo stalle ma anche fienili e casolari sono lesionati o distrutti con gli allevatori che non li possono abbandonare e c’è bisogno di roulotte e tende per stare vicini agli animali che devono mangiare tutti i giorni e le mucche vanno munte due volte al giorno.
