2 Aprile 2015
TERRITORIO

Giorgio e Andrea Ioppa, viticoltori in Romagnano Sesia, frazione Mauletta, sono tra gli interpreti principali della ‘Sacra Rappresentazione del Venerdì Santo di Romagnano Sesia”, che si svolge in questi giorni (fino a domenica 5) nel borgo collinare tra la pianura novarese e la Valsesia: una manifestazione di antichissima origine, riproposta negli anni dispari, che consiste nella riproposizione itinerante di 14 quadri lungo le strade e piazze di Romagnano Sesia, con oltre 300 attori in costume d’epoca.
Da ormai due edizioni la regia è di Lorenzo Del Boca, saggista e già presidente dell’Ordine dei Giornalisti; la Rappresentazione ha il patrocinio del Pontificium Consilium de Cultura del Vaticano, presieduto dal cardinale Gianfranco Ravasi.

Andrea Ioppa interpreta il ruolo di Gesù (anche per lui si tratta del secondo anno nel ruolo), il padre Giorgio Ioppa quello di San Pietro (il medesimo ruolo lo ricoprì il nonno di Andrea, Pierino).
Come racconta il protagonista, “si tratta del coronamento di un desiderio che coltivavo sin da piccolo, ovvero da quando, a cinque anni, avevo iniziato a prender parte alla Rappresentazione nelle vesti di un bambino ebreo. Quando il regista mi ha scelto l’emozione è stata molto forte”.

L’origine della Rappresentazione è, come detto, antica, e affonda le radici nel lontano 1729, ad opera della Congregrazione del Santo Enterro.

Avviatosi nel giorno di Giovedì Santo, il programma entra nel vivo domani (Venerdì Santo) e sabato, suddiviso in quattordici ‘quadri’ che iniziano con la Cospirazione del Sinedrio e terminano con la Resurrezione di Cristo. E’ prevista una speciale replica del programma del Venerdì Santo alle ore 20.30 del giorno di Pasqua, domenica 5, con gli undici quadri che vanno dall’Ultima Cena, alla Passione fino alla Crocifissione e la Resurrezione.

La famiglia Ioppa, è romagnanese ‘Doc’ come i vini prodotti: realtà viticola  da molte generazioni, conserva nei propri archivi i documenti con cui l’avo Michelangelo aveva acquistato già nel 1852 le colline nelle migliori zone del paese (tra cui il Bricco Balsina) che ancora oggi sono da loro condotte a vigneto.
Sempre con tanta passione è stato portato avanti il lavoro del papà e nonno Pierino, già lui storico associato di Coldiretti, che è stato tra i fondatori del vino Ghemme doc nel 1968.

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