24 Giugno 2015
RISO

Il primo bollettino diffuso è incoraggiante e indica una tendenza al “rischio zero” sul fronte brusone del riso. Ma guai ad abbassare la guardia e, anzi, “la ripresa del monitoraggio sulle stazioni di campionatura è importantissimo per valutare, di giorno in giorno, l’andamento della stagione”.
Così i vertici della Coldiretti interprovinciale commentano la ripresa delle informative circa il Progetto “Lotta al Brusone”, la cui finalità consiste  appunto nella segnalazione del rischio di insorgenza della malattia in campo mediante la puntuale diffusione di un bollettino di informazione del rischio da brusone: la Pyricularia grisea, infatti, è un patogeno particolarmente insidioso, che giunge a ridurre la produzione di riso anche del 30%.
I bollettini saranno sempre disponibili anche sul sito web di Coldiretti Novara Vco.

Il progetto di monitoraggio - unico sul territorio nazionale ed europeo – mira a contenere al massimo l’uso di agrofarmaci, e, con essi, l’impatto ambientale.
Il monitoraggio è effettuato con l’ausilio di centraline “captaspore”, in modo da individuare la fase più acuta di diffusione e bilanciare i trattamenti proprio in quel periodo.

La rete di monitoraggio del brusone coinvolge, oltre ai risicoltori, un ampio spettro di figure professionali, dai tecnici agli agronomi esperti nella gestione del modello matematico-previsionale specificatamente creato per la problematica in questione: si tratta di un sistema di simulazione che incrocia i dati del monitoraggio alla simulazione sul progresso di crescita del riso, contemplando anche altri parametri come, ad esempio, quelli legati al clima e alle escursioni termiche.

Si prevede che per la campagna risicola 2015, saranno divulgati 17 bollettini differenziati per le 6 aree di sorveglianza fitosanitaria: si tratta delle postazioni di monitoraggio di Nibbia e Terdobbiate (in provincia di Novara) e Trino Vercellese, Santhià (frazione Vettignè), San Giacomo Vercellese e Villata (in provincia di Vercelli).
Il bollettino è pubblicato ogni lunedì e giovedì pomeriggio a partire dal 22 giugno scorso e fino al 17 agosto prossimo: lo scorso anno le segnalazioni di rischio epidemiologico nell’areale considerato ammontarono a 102.
L’avvio del progetto parte da studi effettuati presso l’Università degli Studi di Pavia, ente cui è affidata la responsabilità tecnico-scientifica degli interventi.

Il Progetto è voluto e supportato da Regione Piemonte, assessorati all’Agricoltura delle Province di Novara e Vercelli, Fondazione Agraria Novarese, Fondazione Banca Popolare di Novara e Consorzio dei Comuni per lo Sviluppo del Vercellese.

Il Brusone fa parte delle patologie tossiche e necrotossiche: si tratta di una delle più gravi patologie del riso a livello mondiale La Pyricularia grisea ne è l’agente diffusore: nelle aree risicole della pianura padana, il brusone colpisce in particolare le piante di riso adulte, soprattutto nei periodi del mese di luglio e quando la temperatura tocca i 27/30° registrando un’umidità dell’aria tra l’80 e il 90%.

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