“Latte sotto le stelle”... purchè sotto le stelle, senza occupazione, non ci finiscano gli allevatori. Nel lanciare l’edizione 2015 della manifestazione voluta e creata a Oleggio da Coldiretti Giovani Impresa domani giovedì 9 luglio, la delegata di Coldiretti Giovani Impresa Novara-Vco Sara Baudo traccia il quadro, preoccupante, in cui purtroppo sono costrette ad operare le imprese sul territorio e non solo: “Agli allevatori vengono proposti contratti inaccettabili, con prezzi al di sotto del costo di produzione. Il latte ‘vero’ è sottopagato mentre, di contro, l’Europa chiede strada per la produzione di formaggi ‘senza latte’ creati utilizzando polveri e derivati: e in questo modo non è più possibile andare avanti. Sotto il pressing delle lobby industriali, l’Unione Europea ha infatti inviato all’Italia una diffida che obbliga ad eliminare il divieto di detenzione ed utilizzo di latte in polvere, latte concentrato e latte ricostituito per la fabbricazione di prodotti lattiero caseari destinati al consumo umano (formaggi, yogurt e latte alimentare)”.
Tale divieto è stabilito dalla legge n.138 dell’11 aprile del 1974 che da oltre 40 anni garantisce all’Italia primati a livello internazionale nella produzione casearia, difendendo la qualità e distintività dei prodotti agricoli utilizzati.
“Latte sotto le stelle” vuol essere una risposta nella cornice di quella che per prima si è definita in Italia come “Città del latte”: agli amministratori comunali chiediamo un’azione forte a tutela dei produttori che operano su un territorio particolarmente strategico per il comparto lattiero-caseario. Va portata avanti una potente azione per garantire un futuro alle imprese che il latte lo producono, ed è quanto sta facendo Coldiretti anche e soprattutto in questi giorni”.
A Oleggio domani sera Coldiretti tornerà a chiedere a gran voce che venga assicurato un futuro al comparto lattiero caseario, così come hanno fatto gli allevatori novaresi e del Vco presenti questa mattina a Roma, davanti a Montecitorio, portando il loro sostegno alla manifestazione indetta da Coldiretti a difesa del Made in Italy per impedire il via libera alla produzione di formaggi e yogurt senza latte che, oltre a danneggiare ed ingannare i consumatori, metterebbe a rischio il patrimonio gastronomico italiano con effetti sul piano economico, ambientale ed occupazionale.
“Un inganno per i consumatori, un danno per l’economia, un attentato al patrimonio enogastronomico nazionale, una perdita occupazionale, uno sfregio all’ambiente. Per questo è necessario dire #noaiformaggisenzalatte e #sialladistintivitàitaliana. Il via libera alla polvere di latte farà sparire 487 formaggi tradizionali censiti dalle Regioni italiane ottenuti secondo metodi mantenuti inalterati nel tempo da generazioni”.
A rischio – conclude Sara Baudo – “c’è un settore che rappresenta la voce più importante dell’agroalimentare italiano con un valore di 28 miliardi di euro con quasi 180 mila gli occupati nell’intera filiera, ma che svolge anche un ruolo insostituibile di presidio del territorio, nel quale la manutenzione è assicurata proprio dal lavoro silenzioso di pulizia e di compattamento dei suoli svolto dagli animali al pascolo. In Italia sono sopravvissute appena 35mila stalle che hanno prodotto nel 2014 circa 110 milioni di quintali di latte mentre sono circa 86 milioni di quintali le importazioni di latte equivalente”.
