Da Trecate a Bruxelles, “per difendere l’agricoltura italiana, a partire dal latte: ne va del nostro futuro: chi oggi è un giovane imprenditore agricolo deve avere il coraggio di crederci e far sentire la propria voce”.
Stefano Facchi non ha dubbi: la congiuntura si supera anche e soprattutto grazie a un’agricoltura ‘di territorio’ in cui i giovani possono portare un contributo importante.
Per questo, lunedì 7 settembre, ha voluto essere a Bruxelles, dove si teneva vertice straordinario dei Ministri Europei dell'Agricoltura contestualmente al presidio avviato da Coldiretti al Brennero, che ancor oggi continua con l’obiettivo di ‘smascherare il falso made in Italy alle frontiere’.
Stefano Facchi ha raggiunto Bruxelles insieme alla vigezzina Francesca Ielmoli e ai giovani di Coldiretti giunti da ogni angolo d’Italia: “Abbiamo voluto essere con il presidente nazionale Roberto Moncalvo in una giornata di importanti decisioni: purtroppo il clima di violenza ha impedito a noi e alle centinaia di giovani agricoltori della Coldiretti di manifestare pacificamente e di far conoscere ai cittadini europei le profonde contraddizioni della politica agricola comunitaria.
In ogni caso era importante esserci. L’Europa, come ha sottolineato il nostro presidente Moncalvo, non può rischiare di perdere un settore determinante per tornare a crescere in modo sostenibile”.
Stefano Facchi oggi è impegnato a Trecate in qualità di coadiuvante nell’azienda agricola di famiglia, ad indirizzo cerealicolo, risicolo e zootecnico (un centinaio sono i capi allevati).
La mobilitazione di sostegno al Made in Italy, intanto, si sposta dalle frontiere del Brennero fino all’Expo dove giungeranno decine di migliaia di agricoltori della Coldiretti il prossimo 15 settembre (ci saranno anche gli imprenditori agricoli delle due province) assieme al Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, per fare conoscere al mondo il meglio dell’agroalimentare italiano e combattere i falsi, nell’ambito della Giornata nazionale dell’agricoltura promossa dalla Coldiretti.
Lo ha annunciato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo al presidio degli agricoltori al Brennero dove anche ieri sono state fermate e verificate decine di camion e tir, con il contributo determinante delle forze dell’ordine, dalla Guardia di Finanza ai carabinieri dei Nas, dalla polizia ai vigili del fuoco.
“Abbiamo smascherato – sottolinea il direttore della Coldiretti interprovinciale Gian Carlo Ramella, anch’egli presente al Brennero - il commercio di schifezze destinate ad essere vendute come Made in Italy con l’inganno per i consumatori ed il danno per agricoltori e allevatori costretti a chiudere le aziende”.
Dalle cagliate industriali destinate a Napoli per produrre mozzarelle senza latte alla “mozzarella fresca” già imbustata con etichetta in italiano con i colori del tricolore ma prodotte in Polonia, dalle pancette fresche tedesche destinate a diventare italiane con la stagionatura che- è stata posta sotto vincolo sanitario dei Nas fino allo yogurt “Valgardena” scritto rigorosamente in Italiano, ma proveniente dalla Germania fino alle carote e ai cavolfiori in confezioni con i colori della bandiera italiana, diretti a Catania, con etichetta rimovibile pronte ad essere spacciate come italiane.
