9 Novembre 2015
MOBILITAZIONE LATTE

Non si ferma la ‘Guerra del latte’ a Ospedaletto Lodigiano dove Coldiretti Novara-Vco è presente ancora in queste ore, con una forte rappresentanza di allevatori scesi dalle alpi ossolane e del Vco a sostenere i ‘colleghi’ della pianura novarese  dopo la terza notte all’addiaccio. Forte anche la rappresentanza di giovani e donne della Coldiretti di Novara Vco (molte le imprenditrici guidate da Michela Rossi, mentre sabato mattina era intervenuta dal palco la delegata di Giovani Impresa, e allevatrice, Sara Baudo), compresa la Federpensionati con il suo presidente interprovinciale Emilio Simonelli. Gli allevatori – giunti da tutto il Piemonte, oltrechè dalle altre regioni italiane - portano avanti la guerra del latte davanti al centro di distribuzione dei prodotti della multinazionale del latte francese Lactalis che, dopo aver conquistato i grandi marchi nazionali Parmalat, Galbani, Invernizzi e Locatelli, è diventata il primo gruppo del settore.
Arrivati in forze gli allevatori di tutte le province del Piemonte: non solo da Novara e Vco, ma anche da Alessandria, Asti, Biella, Cuneo, Torino e Vercelli.
A guidare i nostri allevatori, il presidente e il direttore della Coldiretti interprovinciale Federico Boieri e Gian Carlo Ramella.

La guerra del latte domani andrà avanti su un doppio fronte: Coldiretti Piemonte, infatti, oltre a mantenere il presidio ad Ospedaletto Lodigiano, sarà davanti all’Esselunga di Corso Traiano a Torino con una vera e propria stalla per far conoscere ai cittadini i motivi della mobilitazione che sta impegnando migliaia di allevatori per impedire la chiusura delle stalle.

“E’ di fondamentale importanza dimostrare ai consumatori, anche più piccoli, da dove viene il latte e come si ottengono i formaggi senza polveri o semilavorati industriali. Daremo consigli utili per l’acquisto dei prodotti lattiero-caseari al fine di evitare di cadere nell’inganno del falso Made in Italy” – ha spiegato Delia Revelli presidente di Coldiretti Piemonte.  “Giusto” prezzo per un “Giusto” latte, lo slogan di questi giorni di presidio del centro di distribuzione Lactalis, sarà anche il leitmotif della nostra manifestazione piemontese durante la quale saranno sotto accusa  il latte, lo yogurt ed i formaggi spacciati come italiani per la mancanza di una normativa chiara in etichetta, ma anche per l’utilizzo di sottoprodotti, dalle cagliate alle caseine, che mettono a rischio la qualità”.
Siamo di fronte ad un vero ricatto straniero per la decisione del Governo italiano di confermare il no alla produzione di formaggi senza latte fresco alla scadenza dell’ultimatum da parte della Commissione Europea, fissato il 29 settembre scorso, con l’impegno diretto del presidente del Consiglio Matteo Renzi davanti ai 30mila agricoltori della Coldiretti riuniti all’Expo lo scorso 15 settembre.

“Gli industriali che sottopagano il latte italiano al di sotto dei costi di produzione sono gli stessi che hanno tentato di liberalizzare l’uso della polvere di latte per la produzione di formaggi e yogurt Made in Italy” – dichiarano Boieri e Ramella. “Per questo i nostri allevatori non intendono lasciare il presidio alla Lactalis, oltre ad essere presenti domani, a partire dalle ore 10, davanti all’Esselunga di corso Traiano nel capoluogo sabaudo dove verranno distribuiti i tipici tomini piemontesi e lo yogurt naturale, il tutto rigorosamente prodotto senza inganno con latte Made in Piemonte”.

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