8 Settembre 2014
ECCLESIALE

Il valore etico del cibo e il rispetto per la dignità dell’uomo lavoratore deve essere stimolo non solo ad un consumo consapevole, ma anche a dare, dal punto di vista politico e di mercato, precise direttive sulle dinamiche da applicare. E ciò è di importanza imprescindibile in un mondo globalizzato in cui, troppo spesso, la ‘concorrenza senza quartiere’ non si cura di salvaguardare le garanzie minime quanto a condizioni di vita e di lavoro.
Penso innanzitutto all’emblematica situazione del riso: quello novarese è in difficoltà, mentre si avvantaggiano le importazioni a dazio zero dall’estremo oriente asiatico, dove spesso le garanzie minime dei lavoratori sono pura utopia”.
E’ un ragionamento profondo quello espresso da monsignor Mario Bandera, consigliere ecclesiastico di Coldiretti Novara-Vco al termine del 38° Convegno nazionale dei Consiglieri ecclesiastici tenutosi a Roma nei giorni scorsi.

Tema centrale del convegno, "La fraternita': percorso profetico per un'economia dal volto umano".
Di primo piano gli interventi in calendario, tra cui quello del Segretario di Stato Vaticano  S.E. il cardinal Pietro Parolin, il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo, il consigliere ecclesiastico nazionale don Paolo Bonetti, il presidente di Federpensionati Coldiretti Antonio Mansueto, la delegata nazionale di giovani impresa Maria Letizia Gardoni e Helen Alford, suora domenicana e professoressa di etica economica alla facoltà di scienze sociali dell'Angelicum.

Il cardinale Parolin ha portato i saluti di Papa Francesco e, nel sottolineare l’importanza di di rimettere al centro del modello di sviluppo la persona, ha esortato i consiglieri ecclesiastici a proseguire "il lavoro in un settore cosi' significativo come l'agricoltura", sottolineando la ‘grande e reciproca vicinanza’ che c’è tra la Santa Sede, la Coldiretti e il mondo dell’agricoltura saldamente ancorato ai valori cristiani. Parolin ha apprezzato in particolare l'impegno della confederazione per incoraggiare nuovi stili di vita più attenti alle persone deboli ed emarginate: "Auspico che da queste scaturisca uno studio più approfondito sul ruolo che relazioni umane e fraterne possono garantire all'economia e al mondo agricolo in particolare".

Il presidente nazionale Moncalvo ha rimarcato come l’agricoltura che ‘mette al centro la persona’ sia "il modello di sviluppo che rappresenta l'unica possibilita' di riscatto anche nei paesi più poveri".
Conclude monsignor Bandera: “Il presidente della Coldiretti ha garantito l'impegno della confederazione per diffondere questo messaggio. Ci saranno tante occasioni per farlo, prima tra tutte sarà sicuramente l’Expo, peraltro così vicina ai nostri territori di Novara e Vco.
Moncalvo ha giustamente sottolineato anche che l'agricoltura sociale è la punta più avanzata della multifunzionalita' che Coldiretti fortemente sostenuto per avvicinare le imprese agricole ai cittadini e conciliare lo sviluppo economico con la sostenibilita' ambientale e sociale".

"La fraternita e la sua profezia - ha constatato infine il consigliere ecclesiastico nazionale di Coldiretti, don Paolo Bonetti - è già presente nella vita imprenditoriale agricola che oggi ha saputo innovarsi nel servizio della persona e della comunita' tutta con esperienze straordinarie in una situazione di difficolta' in cui rischia di prevalere l'egoismo e l'indifferenza".

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