Un prestigioso riconoscimento da una delle più qualificate guide enologiche italiane, quella dell’Espresso, è arrivato al Boca Doc 2010 dell’Azienda Barbaglia di Cavallirio. L’azienda è peraltro segnalata in guida con la ‘stella bianca’ che segnala un’azienda particolarmente distintasi nelle ultime annate proposte, e appare in netta crescita qualitativa.
Il Boca 2010 dell’Azienda Barbaglia è quindi recensito come uno dei sette migliori ‘rossi’ del Piemonte presentati dalla Guida diretta dall’enogastronomo Enzo Vizzari.
Un vino che ‘si sviluppa in modo spettacolare all’olfatto’ – cita la recensione – e che in bocca è ‘ampio e slanciato, estrattivo senza alcuna pesantezza anzi dinamico, vibrante, pieno di succo nell’irradiante finale’.
Un vino che per l’Espresso è ‘Boca d’irradiante purezza, che si pone tra i più alti conseguimenti nella storia recente del vino nordpiemontese’.
Menzionati entrambe con il punteggio di 15.5/20 altri due vini dell’azienda agricola, il Colline Novaresi Nebbiolo “Il Silente” e il Colline Novaresi Vespolina “Ledi”, anch’essi entrambi dell’annata 2010.
Un riconoscimento importante per l’azienda fondata nel lontano 1946, oggi condotta da Sergio Barbaglia (bravissimo enologo) con la figlia Silvia.
La Doc Boca, assemblaggio di Nebbiolo al 70-90% e Vespolina al 30-10%, risale al 1969, tra le prime d’Italia, e prevede come zona di produzione cinque comuni limitrofi: Boca, Maggiora, Cavallirio, Prato Sesia e Grignasco.
La Guida “I Vini d’Italia 2015” è stata presentata la mattina di giovedì 9 ottobre negli spazi culturali della Stazione Leopolda di Firenze, dove pure è stata presentata la trentasettesima edizione della ‘Guida ai Ristoranti d’Italia’.
Nel complimentarsi per il bel risultato la Coldiretti di Novara e Vco, evidenzia come “i grandi passi avanti compiuti dall’enologia territoriale e dalle nostre imprese siano continui e ben riconoscibili. Il Boca, vino definito ‘da Papi’ è solo una delle produzioni a denominazione di origine controllata che costituiscono il vanto della nostra enologia, a partire dal Ghemme Docg e a seguire con Fara, Sizzano e Colline Novaresi. Risultati importanti giungono anche dalla vicina Val d’Ossola, dove anche grazie all’ottenimento della nuova Doc ‘Valli Ossolane’ la viticoltura è in ripresa e si possono oggi contare etichette di crescente prestigio e appeal”.
Sul territorio delle due province prosegue intanto la vendemmia 2014 che, dopo la raccolta delle uve bianche, affronta ora quella dei grappoli a bacca rossa: ultimi ad essere raccolte, come sempre, saranno le uve Nebbiolo.
