NOVARA–VCO. Sono arrivati di buon mattino i pullman partiti dal Piemonte e dalle province di Novara e Vco alla volta di Roma, dove al Palalottomatica si è svolta ieri (30 aprile) la Convention nazionale di Coldiretti sul progetto “la filiera agricola tutta italiana” presentato dal presidente della Coldiretti Sergio Marini di fronte ad una platea di 15mila agricoltori.
A guidare la delegazione novarese, il direttore Diego Furia insieme al presidente Paolo Rovellotti, già presente a Roma dove ha atteso l’arrivo dei partecipanti.
“L’adesione è stata massiccia nonostante il numero chiuso delle disponibilità che avevamo al Palalottomatica” sottolinea Furia. “Basti pensare che alla fine il palazzetto non è riuscito a contenere tutti i partecipanti e si è resa necessaria l’installazione di alcuni maxischermi esterni”.
Come già avevamo anticipato nei precedenti comunicati stampa, al’incontro hanno preso parte importanti autorità di governo, in primis il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi con i ministri Luca Zaia (Politiche Agricole) e Claudio Scajola (Sviluppo Economico). Presente anche il sindaco di Roma Gianni Alemanno, mentre importanti messaggi d’augurio sono stati inviati dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e dal Papa, Sua Santità Benedetto XVI.
“Con il “piano spesa sicura” della Coldiretti vengono smascherati - ha affermato Marini - gli inganni del finto Made in Italy con 2/3 dei prodotti alimentari che arrivano sulle tavole che non contengono materia prima agricola proveniente dagli allevamenti o dai campi italiani, all'insaputa dei consumatori”.
Ancora Marini ha sottolineato come “il prodotto agricolo “cento per cento italiano” senza trucchi, firmato dagli agricoltori, sarà offerto attraverso la piu' estesa rete commerciale nazionale che coinvolge duemila mercati di campagna amica e duemila punti di vendita delle cooperative, mille dei consorzi agrari, cinquemila agriturismi e diecimila aziende agricole, ma coinvolgerà anche la rete della ristorazione a chilometri zero e la distribuzione che intenderà partecipare”.
Marini e Coldiretti hanno ricevuto rassicurazioni e disponibilità a collaborare da parte del presidente del Consiglio: “Avrete il governo al vostro fianco sempre e se sara' necessario intervenire con dei decreti per eliminare degli ostacoli, lo faremo" ha detto Berlusconi. “Siamo “orgogliosi della nostra agricoltura e vogliamo difenderla e un modo per farlo è quello di accorciare la filiera, un altro modo sara' la lotta alla contraffazione. Il governo e' dalla vostra parte e apprezza il vostro sacrificio”.
ll ministro Claudio Scajola ha espresso la volontà di rilanciare i Consorzi Agrari e di voler garantire la riserva di appositi “spazi scaffale” ai prodotti locali nella grande distribuzione mentre il ministro Luca Zaia ha annunciato di aver chiesto alla distribuzione spazi per il Made in Italy.
A conclusione della convention, Marini ha offerto al premier uno spuntino conclusivo a base di mortadella e salame per sancire l'accordo ma anche per scongiurare il rischio di psicosi ingiustificate dei consumi di carne di maiale e derivati.
In allegato: IL MANIFESTO SALVA TASCHE E QUALITA' DEGLI AGRICOLTORI
NOVARA–VCO. Di seguito il manifesto approvato all'unanimità da 15mila rappresentanti degli agricoltori e delle cooperative italiane della Coldiretti nel corso della convention “Stop a inganni e moltiplicazione prezzi. Nasce la filiera agricola tutta italiana”, la manifestazione organizzata da Coldiretti al Palalottomatica di Roma, alla presenza de l Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, al Ministro dello Sviluppo Economico Claudio Scajola e al Ministro per le Politiche Agricole Luca Zaia.
“Noi imprenditori dell'agricoltura italiana nelle sue forme singole e associate - imprese, cooperative, consorzi, associazioni che si riconoscono nel progetto di Coldiretti - considerando che:
• la storia e l'evoluzione del nostro Paese e dei suoi territori appaiono indissolubilmente legati al ruolo dell'Agricoltura e di chi opera nel mondo agricolo;
• l'agricoltura e il cibo italiano per purezza ed unicità rappresentano un contributo fondamentale alla ricchezza, alla salute e alla qualità della vita di tutti i nostri concittadini;
• la promozione e la ricchezza dell'immagine italiana nel mondo sono per molti versi il frutto della varietà e della distintività dei nostri prodotti agricoli e alimentari;
• l'agricoltura – per le sfide che il Pianeta deve affrontare in termini di sicurezza, fabbisogno alimentare e sostenibilità ambientale – ha riassunto una posizione centrale;
• siamo fermamente consapevoli di come, a dispetto di un ruolo così significativo per il Paese, il peso e il riconoscimento economico e sociale dei produttori lungo la filiera agricola si siano progressivamente attenuati.
Ciò si rivela iniquo nei confronti di chi si colloca agli estremi della filiera:
ingiusta, quindi, la remunerazione e la considerazione per i produttori agricoli, insufficiente la trasparenza a tutela dei consumatori.
Riformare dal profondo questa situazione diventa un dovere. La missione che ci diamo per l'immediato futuro è quella di ‘fondare una filiera agricola, tutta italiana, riconoscibile perché porta la firma degli agricoltori italiani'.
Ci impegniamo, quindi:
• come imprenditori a rafforzare con i cittadini un patto di crescita fondato sulla qualità, sulla sicurezza, sulla conservazione della bellezza dei luoghi, anche attraverso l'adesione ai valori della Fondazione Campagna Amica quale luogo di dialogo proficuo con segmenti sempre più vasti della società italiana;
• come imprenditori tutti a costituire una filiera agroalimentare fondata sui valori dell'identità, della trasparenza, della efficienza e della sostenibilità;
• come cooperative e consorzi già impegnati nella costituzione di filiere agroalimentari che traggono nutrimento e forza dai territori italiani e dalla ‘firma' dei produttori, ad alzarne significativamente l'efficacia e l'efficienza, aggregandone le forze e facendone un potente strumento di economicità, nella qualità e ricchezza dei prodotti e dei servizi;
• come “Mercati di Campagna Amica” a promuovere l'estensione capillare dei mercati degli agricoltori e di ogni formula di vendita diretta, quale momento di valorizzazione della firma dei produttori e di risposta alla crescente domanda di cibo veramente italiano e genuino.
Tutto ciò avrà come naturale conseguenza la creazione di un nuovo modello agro-alimentare, fondato dai produttori stessi che offra:
• una giusta remunerazione a chi produce,
• un giusto prezzo e una effettiva garanzia di qualità e di trasparenza dei cibi,
• la valorizzazione dei primati e delle distintività dei nostri territori e di chi vi abita e lavora,
• un accrescimento del patrimonio complessivo del nostro Paese.
Molto è nelle mani dei governi e degli uomini politici, ma molto dipende da noi. Agricoltori, famiglie, cittadini, insieme possiamo fare tanto: lo dobbiamo ai nostri figli. Questo è il nostro progetto per il Paese. Al raggiungimento di questi obiettivi diamo la nostra solenne adesione”.
