NOVARA–VCO. “I dati continuano a dirci che l’agricoltura può essere un’importante forza motrice per lo sviluppo del nostro Paese e del sistema-territorio. Lo aveva ribadito anche il presidente nazionale di Coldiretti Sergio Marini alla convention del 30 aprile a Roma. E’ dunque necessaria una presa di coscienza e un’azione tesa a riconoscere e incentivare le opportunità offerte dal primo settore valorizzando produzioni tipiche e filiera corta”.
Questo il commento del direttore di Coldiretti Novara e Vco Diego Furia dopo la diffusione dell’ultima analisi della Coldiretti in occasione della divulgazione dei dati Istat sulla produzione industriale a marzo (scala nazionale): numeri che rivelano come in controtendenza rispetto al crollo dell’industria del 23,8%, su base annua la produzione agricola totale rimane sostanzialmente stabile (- 0,6%) nel primo trimestre del 2009.
L’andamento della produzione agricola totale è il risultato - sottolinea la Coldiretti - di un calo dello 0,9% della produzione negli allevamenti e di una sostanziale stazionarietà nell’attività di coltivazione.
Nel primo trimestre del 2009 fanno segnare una variazione positiva (+0,8%) le quantità di prodotti alimentari acquistati dalle famiglie che) dopo il calo che si era verificato nell’anno precedente. Ad aumentare in questo primo scorcio dell’anno sono gli acquisti di praticamente tutti i prodotti alimentari di base, con performance particolarmente positiva - sottolinea la Coldiretti - per le quantità di frutta (+4,73%) dopo il trend di progressiva riduzione in corso da anni.
A favorire l’andamento generale ha contribuito l’andamento dei prezzi al consumo chesono comunque aumentati in media del 2,7% nel corso del trimestre.
Un valore insostenibile rispetto al crollo dell’11,4% rispetto allo scorso anno che si è verificato a marzo per i prezzi dei prodotti agricoli alla produzione e che dimostra che le tendenze registrate in campagna non si sono trasferite al consumo dove - denuncia la Coldiretti - i prezzi per l’alimentare continuano ad aumentare. Un esempio per tutti è quello degli scandalosi andamenti al consumo della pasta che registra un aumento del 11% nonostante si sia verificato un dimezzamento delle quotazioni del grano, sul quale hanno indagato l’Antitrust e Mister prezzi.
L'aumento della forbice dei prezzi tra produzione e consumo - sottolinea la Coldiretti - conferma la presenza di forti distorsioni esistenti nel passaggio degli alimenti dal campo alla tavola, che danneggiano imprese agricole e consumatori. Il crollo delle quotazioni in campagna si registra - sottolinea la Coldiretti - sia per le produzioni vegetali (-15,8%) che per quelle derivate dall’allevamento (- 5,2%) ma il record della riduzione si è verificato - precisa la Coldiretti - per i cereali con un crollo dei prezzi alla produzione del 46,4% rispetto allo scorso anno a marzo. Un forte calo delle quotazioni alla produzione - continua la Coldiretti - si è registrato anche per vini e oli di oliva che, su base annua, hanno fatto segnare in campagna drammatiche riduzioni, rispettivamente, del 26,2% e del 24,6%. Una flessione rilevante tra i prodotti di allevamento è accusata dal latte (- 11,1%) e dai suini (- 9,4%).
