12 Aprile 2010
COLDIRETTI NOVARA VCO, BENE I VINI DEL TERRITORIO A VINITALY, CRESCE IL CONSUMO DELLE BOTTIGLIE “AUTOCTONE” NELLE DUE PROVINCE

  VERONA (jf) – Numeri positivi per i vini novaresi a Vinitaly (che si chiude oggi a Verona), presenti in forze al padiglione del Piemonte con decine di produttori che hanno notato un aumento di interesse verso l’enologia e le produzioni made in Novara e Vco: merito dell’ottimo lavoro svolto in vigna e cantina negli ultimi anni, merito di un mercato crescente per la Docg Ghemme che ha saputo fare da volano agli altri vini del territorio (in particolare le Doc Boca, Fara, Sizzano e Colline Novaresi), merito di un’innovazione produttiva che, negli ultimi tempi, ha portato alla creazione di etichette nuove e interessanti (dai nebbioli rosè fino al passito di Vespolina, quest’ultimo prodotto dall’azienda Ioppa e presentato per la prima volta lo scorso autunno).

Inoltre questo è stato l’anno del debutto a Vinitaly per la nuova Doc “Valli Ossolane”, che dalla prossima vendemmia potrà fregiarsi, appunto, della denominazione di origine controllata “conquistata” nei mesi scorsi grazie in particolare all’impegno di Coldiretti con i produttori agricoli ossolani.

Presente a Vinitaly anche Paolo Rovellotti, non solo in veste di presidente della Coldiretti, ma anche come produttore di prestigiose etichette grazie all’azienda che a Ghemme continua a condurre insieme al fratello Antonello.

Grande attenzione hanno riscosso anche le tre realtà vitivinicole vincitrici dell’ultimo concorso “Calice d’Oro”, tutte di produttori iscritti a Coldiretti: si tratta delll’Azienda Vinicola Barbaglia Sergio di Cavallirio con il “Colline Novaresi Doc Bianco “Lucino” 2008”, poi l’Azienda Agricola Brigatti Francesco di Suno con il “Colline Novaresi Doc Barbera “Campazzi” 2007” e l’azienda vinicola Ioppa Fratelli Giorgio e Giampiero di Romagnano Sesia con il “Ghemme Docg Santa Fe’ 2004”.

“Un dato interessante che emerge da Vinitaly è la crescente attenzione per il consumo dei vini del territorio, anche dal punto di vista della ristorazione” sottolinea il direttore di Coldiretti Novara Vco Francesco Renzoni. “E’ un dato che ci accomuna al resto del Paese, che scopre gli italiani, in termini di scelte di consumo, addirittura più nazionalisti dei francesi: si tratta di una clamorosa inversione di tendenza nei consumi a favore del prodotto Made in Italy che può contare su 320 Doc, 48.Docg e 118 Igt”.
Le importazioni di vini e spumanti stranieri, infatti, sono scese in Italia ad un valore di appena 250 milioni di euro (330 milioni nel 2008) con la Francia che crolla a 158 milioni di euro (222 milioni nel 2008), secondo le elaborazioni Coldiretti su dati Istat relativi al 2009 che evidenziano peraltro un valore delle esportazioni Made in Italy nel mondo di 3,5 miliardi di euro.
Il crollo delle importazioni di vini stranieri colpisce principalmente i concorrenti francesi ma anche la Spagna che ha visto addirittura dimezzare il valore delle proprie spedizioni nel Belpaese, mentre rimangono residuali gli arrivi da Australia e Sudafrica: ma a scomparire dalle tavole degli italiani sono però soprattutto i vini francesi che, anche se rimangono il principale fornitore, registrano un crollo delle spedizioni in Italia del 29 per cento sia in valore che in quantità, per effetto della debacle dello champagne.
E, certamente, non è solo colpa della crisi.

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